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Calhanoglu: «Sono il miglior regista al mondo, non mi interessano le risate»

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Hakan Calhanoglu, centrocampista dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Dazn in cui ha trattato diversi temi

Hakan Calhanoglu, centrocampista dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Dazn in cui tratta diversi argomenti.

MIGLIORI REGISTI AL MONDO – «Al quinto posto metto Enzo Fernandez, al quarto Kimmich. In terza posizione scelgo Toni Kross e in seconda Rodri. Nel gradino più alto ci sono io».

MIGLIORE AL MONDO – «Perché i gol e quello che faccio non li fanno gli altri. Se controllate, io non segno mai da vicino, ma dai 25-30 metri o su punizione. Sono cose difficili. E se guardate gli altri non fanno come me. Poi tutti sono bravi a gestire, ma fare passaggi a cinque metri non mi piace. Io cerco sempre il passaggio finale, per aumentare la possibilità di segnare. Darla a destra o a sinistra non mi serve. Mesi fa ho detto di essere tra i migliori registi e nessuno mi ha creduto. Però io credo sempre in me stesso, conosco le mie qualità e non ho paura di nessuno».

COSA MIGLIORARE – «Ora gli avversari cercheranno di marcarmi uomo contro uomo, come nel primo tempo a Roma. Ero in difficoltà. Devo fare più spazio ed essere più intelligente in queste situazioni, ma con Barella e Mkhitaryan che mi aiutano ci riusciamo. Poi in fase difensiva sono cresciuto ma devo migliorare, analizzo i video con lo staff e commetto ancora degli errori».

VINCERE TITOLI – «È l’obiettivo di ogni calciatore».

SECONDA STELLA PRIMA DEL MILAN – «Io non guardo questo dettaglio, ognuno guarda in casa sua e noi lo facciamo. Poi vedremo».

OBIETTIVI INTER – «Noi lottiamo per tutto, certo che l’Inter ha sempre un obiettivo e noi ci siamo».

RUOLO DI REGISTA – «Al Milan non ero pronto, qui quando è successo lo ero. Ho detto subito sì, perché volevo mettermi alla prova. Quando hai l’età giusta ti pesa di meno. Per il mio percorso in questi mesi è stato molto importante».

LANCIO PER DIMARCO CON LA JUVE – «Io cercherò sempre in campo questo tipo di passaggi, non mi piace gestire sempre. Mi piace verticalizzare subito, giocare veloce perché abbiamo giocatori che vanno in profondità. Qui avevo già visto Dimash che correva prima di ricevere il pallone, i miei compagni sanno che questi palloni arrivano. Purtroppo Marcus non ha segnato ma è stata una buona azione».

RAPPORTO CON I COMPAGNI – «Conosciamo le nostre qualità. Ora siamo insieme da tre anni e ogni anno ci conosciamo meglio. Loro conoscono le mie qualità, io conosco le loro e in campo si vede».

TACKLE E SCIVOLATE – «Sì, mi piace ed è meglio se prendo il pallone. Mi piace correre e lavorare, credo che se sono diventato così importante è perché ho fatto tanti sacrifici. Mi diverte fare queste cose»

MERITI INZAGHI – «Io ne parlo sempre bene, lui mi ha chiamato per venire qui dopo l’Europeo. Lo ringrazio. Poi mi ha messo in quel ruolo. Merita, è una persona che non parla tanto ma ha un cuore caldo con i giocatori. Sa come porsi. Se guardiamo la nostra strada dal primo anno abbiamo avuto una grande crescita insieme, lo sappiamo anche noi calciatori»

VERON – «Grandissimo giocatore, mi piaceva la sua cattiveria, voleva sempre vincere. Poi grandi piedi»

SERGIO BUSQUETS – «Grande giocatore, ma onestamente ce ne sono altri che preferisco. Tecnicamente fortissimo, sa gestire il gioco ma per me è stato sempre troppo lento e a me non piacciono i registi lenti»

MODRIC – «Tanta roba, un amico che conosco bene. Un esempio, anche per quello che sta facendo ancora alla sua età. A lui prenderei mentalità e professionalità. Poi è una persona molto buona»

XABI ALONSO – «Di lui mi piace il suo passaggio, ha bei piedi e grande intelligenza»

PIRLO – «Il mio idolo. Lo conosco bene. Mi piace come sta in campo, la sua serenità. Non sentiva lo stress. Il numero uno. Il mio procuratore mi diceva che mi vedeva come Pirlo, non ci credevo. Dicevo che mi sentivo un numero dieci ma il tempo ha dimostrato che aveva ragione. Pirlo però è Pirlo, ha vinto tanto e non posso essere messo al suo livello»

RIFIUTATO OFFERTA DALL’ARABIA – «Le offerte dall’Arabia? L’ho già detto, è vero. Ma voglio bene all’Inter. Piero (Ausilio, ndr), il mister e i compagni mi hanno dato una grande mano. Qui è una famiglia enorme. Poi, sono arrivato a parametro zero: alla fine decide sempre la società. Io ho già detto loro: ‘Voi decidete, io voglio rimanere qua. Alla fine è vostra la decisione’. Dico questo perché mi sento rinato all’Inter. Ho avuto un periodo difficile personalmente, ma qui mi hanno aiutato. Come uomo mi sento motivato. Mi hanno aiutato i compagni. I tifosi con i loro cori mi hanno dato ancora più energia. Sono emozioni che non si possono spiegare, all’Inter è sempre stato diverso»

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