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Calhanoglu: «Vogliamo subito fare bene. Ecco il perché del mio addio al Milan»

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Il centrocampista dell’Inter, Hakan Calhanoglu, si è espresso così sulle sue aspettative per la terza stagione in nerazzurro

Intervistato dal magazine The Digest nel corso della tournée giapponese, Hakan Calhanoglu ha risposto così ad alcune domande in vista della sua terza stagione con la maglia dell’Inter.

SULLA MIA CONDIZIONE FISICA – «Ci vorrà del tempo per rimettersi in forma. Sono arrivato in squadra circa 10 giorni fa perché c’era una partita con la nazionale turca, ma l’allenamento pre-campionato è davvero duro. Ma lo è sempre stato e ci sono abituato. Gli allenamenti procedono senza intoppi. A parte il caldo».

SUI NUOVI ARRIVATI – «I cambi di giocatori sono inevitabili nel mondo del calcio. Mi sono divertito molto all’Inter con i giocatori che se ne sono andati e auguro loro tutto il meglio nelle loro nuove squadre. Lo stesso si può dire per i nuovi giocatori dell’Inter. Sono tutti bravi, giovani e forti. Contribuiranno alla squadra allo stesso modo dei giocatori che se ne sono andati. E dopo tutti questi anni nella squadra, cerchiamo di aiutare i nuovi giocatori in ogni modo».

L’ESPERIENZA DI GIOCATORI COME ME E L’ADDIO DEI VETERANI – «Sono d’accordo. I giovani sono in forma e noi abbiamo esperienza. Penso che sia davvero un gruppo ben bilanciato. Penso di poter andare d’accordo con loro sia dentro che fuori dal campo. Thuram viene dalla Germania quindi deve capire cos’è l’Inter, e anche Bisseck arriva da un altro Paese. Devo mostrare loro come funzionano le cose in Italia. Siamo una famiglia e ci aiutiamo a vicenda».

SE FAREMO MEGLIO DELL’ANNO SCORSO? – «Abbiamo ottenuto molto la scorsa stagione. Abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa Italiana, e raggiunto la finale di Champions League per la prima volta in 13 anni dall’ultima. In questa stagione, vogliamo far bene dall’inizio. Sono particolarmente concentrato sulla Serie A. Ci sono alcune squadre forti in Serie A, ma siamo ben preparati. L’Inter deve essere sempre in testa alla classifica».

I PUNTI DI FORZA DELL’INTER – «Il club sta facendo un ottimo lavoro. Ecco perché negli ultimi anni hanno fatto bene in Serie A. Il fatto che abbiamo vinto due coppe per la seconda stagione consecutiva è perché il club sta facendo molto bene, e questa stagione non sarà diversa. Noi giocatori lo capiamo. C’è un senso di unità tra i giocatori e lo staff del club, sono come una famiglia».

COME FARÀ L’INTER AD ESSERE FAMIGLIA? – «Dipende dal tipo di giocatori che hai. Ci sono molti giocatori diversi nella squadra, ognuno con la propria personalità e personalità. Questo è il mio terzo anno all’Inter e penso che tutti i giocatori di questa squadra abbiano un cuore grande. Sono tutti ragazzi divertenti e quando arrivano nuovi giocatori tutti sono pronti ad aiutare. Sia dentro che fuori dal campo. Lo stesso vale per il personale del club. Sono tutte brave persone».

SU CUADRADO – «Sono contento che sia qui. È un grande giocatore e non ho dubbi sulle sue capacità. Penso che sia qui perché sa che l’Inter è forte. Abbiamo tanti bravi giocatori in questa squadra, ma con la sua esperienza l’Inter dovrebbe essere ancora più forte. Comincerà a capire la squadra allenandosi, ma si integrerà perfettamente».

CAMBIAMENTI CON LAUTARO CAPITANO E BARELLA VICE? – «Penso che sia troppo presto per rispondere a questa domanda. Sono alla terza stagione qui, loro sono all’Inter da molto più tempo. Che siano giocatori importanti in campo non c’è dubbio. Penso che faranno un buon lavoro, io essendo più anziano di loro sarò felice di aiutarli se necessario».

LA MIA LEADERSHIP ALL’INTER – «Penso di conoscere il ruolo del capitano. Ho la responsabilità di essere il capitano della nazionale turca. È un grande orgoglio per me. Se mister Simone Inzaghi lo staff o la società vorranno, sono pronto a fare il capitano. So come comportarmi. Ma non importa chi è il capitano. L’importante è che ci aiutiamo a vicenda come una squadra».

SUL TRASFERIMENTO DAL MILAN ALL’INTER – «Quando una cosa deve succedere, succede. Quando mi hanno chiamato Piero Ausilio e Inzaghi ho capito che era una cosa importante per me. Per me è stato un onore essere chiamato in un club come l’Inter. Così ho subito deciso di trasferirmi. La storia è andata liscia».

SE SENTO UN FORTE LEGAME CON I NERAZZURRI? – «Sì, anche coi tifosi. Passare dal Milan all’Inter non è facile per chi tifa Inter. Quindi ho sempre dato il massimo in campo. Volevo che la gente mi vedesse in campo a giocare per la squadra. Ora penso di averlo messo nella mente dei tifosi».

PRIMA VOLTA IN GIAPPONE? – «È la prima volta. Siamo felici di essere qui. Tutti in Giappone sono gentili e di mentalità aperta. Ovunque io vada è ordinato e pulito e mi sento molto a mio agio a stare in Giappone. Quando sono uscito a Osaka, tutti erano gentili e simpatici. Sto pensando di uscire a Tokyo se avrà del tempo. I tifosi giapponesi sono diventati un argomento caldo ai Mondiali del Qatar quando hanno pulito gli stadi. Questo è stato un esempio per i fan di altri paesi. I giapponesi sono davvero ordinati».

SULLA FINALE DI CHAMPIONS – «Questo è il risultato. Prima della partita si diceva che il City fosse in netto vantaggio, ma abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità e penso che abbiamo mostrato quello che potevamo fare. Non abbiamo segnato, ma abbiamo avuto qualche occasione per segnare. Giocare la finale di Champions League è stata una grande esperienza. Sembrava che avremmo vinto presto. Cosa ci è mancato? La fortuna, non ne abbiamo avuta tanta».

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