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Berni: «Inter? Giusto avere due portiere forti. Handanovic lotterà per il posto con Onana»

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Tommaso Berni, ex terzo portiere dell’Inter, ha parlato del futuro dualismo in nerazzurro tra Handanovic e Onana

Intervistato da Gazzetta.it, Tommaso Berni ha parlato anche del futuro della porta nerazzurra, con l’ormai certo arrivo di Onana:

TORINO INTER – «Sarà una gara tosta per entrambe. Juric è un allenatore formidabile, è riuscito a dare un’identità ai granata, che ora esprimono il calcio che Ivan vuole. L’Inter, però, non si può permettere passi falsi: prima di ritirarmi, è capitato di parlare con i dirigenti dei premi che ci sarebbero spettati in caso di vittoria contro le grandi squadre. Io ripetevo sempre che non aveva senso e che i soldi ce li dovevano dare quando vincevamo contro i club meno blasonati (ride, ndr). Scherzi a parte, questi match fanno la differenza e i nerazzurri non possono lasciare punti per strada. Il Torino si difende bene, Inzaghi dovrà sfruttare l’orgoglio del successo di Liverpool per portare a casa i tre punti».

CRESCITA IN EUROPA – «Assolutamente sì. Nell’ultimo mese la squadra sembrava essere calata, ma è normale quando provi a dare il massimo in tre competizioni. C’è un po’ di stanchezza, in alcune occasioni è mancata lucidità, in Champions però l’Inter ha dimostrato di essere fortissima. In più, Lautaro ha avuto l’occasione di lasciarsi alle spalle le critiche delle scorse settimane. Da un momento all’altro, ha tirato fuori dal cilindro un gol strepitoso contro uno dei migliori club d’Europa: è un segnale importante anche per i compagni, che sanno di poter contare su un top player in attacco».

INZAGHI – «Appena si è cominciato a parlare di una separazione fra l’Inter e Conte, ho subito pensato che Simone fosse l’erede ideale di Antonio. Quando giocava nella Lazio era un pilastro dello spogliatoio, ci faceva ridere nei momenti di tensione e, quando c’era qualche problema da risolvere, aveva sempre le parole giuste per provare ad aggiustare le cose. Inzaghi è un grande gestore del gruppo, basta guardare le partite dell’Inter per capire che la squadra si fida e lo segue con attenzione. Da sempre, poi, è un malato di pallone: conosce tutti i giocatori, le loro caratteristiche, ha una passione maniacale per questo sport. Dal punto di vista tattico, Inzaghi usa lo stesso modulo di Conte e questo ha permesso di non buttare via l’ottimo lavoro svolto in passato. Anche i numeri parlano per lui: l’avventura con la Lazio è stata convincente, meritava una grande occasione. E, alla fine, si è dimostrato all’altezza dell’Inter».

HANDANOVIC VICE – «No. Handa vive da inizio anno quello che Lautaro ha passato nell’ultimo mese. Ha fatto alcuni errori, poi gliene hanno dette di tutti i colori. Dopo tanti anni trascorsi tra i pali, ho una lettura delle dinamiche diversa rispetto a quella di tifosi e appassionati. Spesso Handanovic è stato incolpato per non aver parato palloni che erano davvero imprendibili. A fine stagione, basterà fare due conti per scoprire quanti punti, anche quest’anno, avrà regalato ai suoi. Una volta arrivato Onana, credo che ci sarà una sana concorrenza tra i due: Samir sta ancora bene fisicamente, non ha mai avuto infortuni gravi, dirà ancora la sua e continuerà a lottare per una maglia da titolare. Giusto così: se l’Inter vuole crescere, deve avere due portieri forti. Come succede in tutti i top club».

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