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Bergomi CONVINTO: «Difensori dell’Inter bravi, ma non saranno MAI come Bremer! Ricordo lo scetticismo iniziale su Thuram. Quest’anno si PERCEPISCE quella difficoltà»

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L’ex difensore e capitano dell’Inter, Beppe Bergomi, ha fatto il punto sul momento dei nerazzurri tra pregi e difetti della squadra di Inzaghi

Intervenuto dagli studi Sky nel corso di Sky Calcio Club, Beppe Bergomi ha fatto un’analisi dettagliata sul momento della stagione dell’Inter, evidenziando pregi e difetti della squadra di Simone Inzaghi, reduce dalla vittoria sofferta contro il Torino.

SU THURAM – «Se penso a quando era arrivato, che è arrivato un po’ tra lo scetticismo tranne per gli osservatori e chi è andato a prenderlo perché sapevano che poteva fare la seconda punta. Perché lui al Borussia Mönchengladbach o esterno o solo all’ultimo anno punta. Invece arriva qui, gioca nel 3-5-2 e gioca bene. Lo conoscevamo prima di questi 7 gol, l’anno scorso ne fa 13 ma è bravo a venire incontro, a legare il gioco, ad attaccare la profondità. L’anno scorso i gol li faceva quell’altro (Lautaro ndr.), adesso li sta facendo lui. Due doppiette e una tripletta. L’unica cosa è che le punte dell’Inter fanno doppiette, triplette e poi ci son certe partite dove non segnano e magari non trovano la prestazione. Lautaro ieri è uscito anche un po’ arrabbiato dal campo, perché non ha trovato il gol, era un po’ innervosito».

ARNAUTOVIC E I FISCHI DI SAN SIRO – «L’Inter ha 4 attaccanti, tutti bravi, anche Taremi. E Arnautovic… viene fischiato, l’abbiamo visto anche l’altra sera, ma dei 4 attaccanti è quello che rischia maggiormente la giocata, e quindi è soggetto anche ai fischi. Fa il colpo di tacco, oppure ti vuole mandare in porta… A San Siro fanno un po’ fatica. Però Thuram molto bene ieri».

IL MOTIVO DEI TANTI GOL SUBITI – «Col Torino si sono affrontate le due squadre che tentano meno dribbling in Serie A. L’Inter deve portare tanti uomini oltre la linea della palla, sviluppare un certo tipo di gioco se vuole essere pericolosa. Perché meno tocchi nell’area di rigore? È normale. Quest’anno l’Inter, 3 ad 1 ad Udine, rimessa dal fondo a 7 minuti dalla fine, fa pressing alto e sbaglia le uscite… Capisci e percepisci che non è quasi mai in controllo. Anche ieri sul 3 ad 1, con un uomo in più, percepivi questo. I difensori son bravi, ma hanno determinate caratteristiche. Non saranno mai come Bremer che può difendere a 70 metri. Quelli dell’Inter non posso fare quello, se sbagliano qualcosa, poi chi aiuta… Mkhitaryan, Calhanoglu lo fa tantissimo, ma quando gioca Frattesi è più una punta che un centrocampista, non è Barella. Ci sono delle situazioni che lo scorso anno funzionavano bene, quest’anno fanno più fatica».

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