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Bergomi sicuro: «Ottimo lavoro dell’Inter, su Klaassen penso una cosa. Lukaku può ancora determinare»

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L’ex difensore e capitano dell’Inter, Beppe Bergomi, ha detto la sua sul momento dei nerazzurri dopo la vittoria sulla Roma

Dagli studi di Sky nel corso di Sky Calcio Club, Beppe Bergomi pone l’attenzione sul momento stagionale dell’Inter di Simone Inzaghi, dopo la vittoria ottenuta in rimonta contro la Roma.

LA ROSA E IL LAVORO – «Io da tre anni ripeto che la squadra viene cambiata ogni anno: l’Inter certo che è forte, ma anche quest’anno, avendo cambiato tanti giocatori, in partenza non sapevamo che Thuram fosse questo giocatore e che Sommer potesse essere più bravo di Onana. C’è un lavoro dietro fatto molto bene. L’Inter se la vuoi mettere in difficoltà devi avere il coraggio di aggredirla: l’hanno fatto poche squadre, devi saperlo fare tutta la partita perché sennò ti fanno male».

LA ROMA – «La forza della Roma è stata aggredire ma soprattutto la posizione di Pellegrini, usciva molto alto: nel secondo tempo l’Inter ha trovato la posizione del centrocampista alle spalle delle linee. Se poi sei in ritardo sui quinti è difficile. Oppure devi fare un blocco basso, ma bene».

I CAMBI – «Klaassen è un giocatore di sistema che ha funzionato solo all’Ajax: Inzaghi si trova comodo a sostituire i due esterni perché danno tanto e fa più fatica con gli attaccanti e i centrocampisti perché il livello è completamente diverso. Ci sono zone del campo in cui cambia facile e altre in cui ci pensa: con tanti impegni dovrà avere il coraggio di farlo, soprattutto in attacco. Buchanan? E’ importante averlo preso: se ieri non l’avessero ribaltata, avrebbe potuto metterlo dentro, dipende dalle situazioni».

LUKAKU – «La sua fisicità in Italia funziona: quando l’Inter ha recuperato lui e Brozovic e lui ha aiutato molto nelle rotazioni. Da quello che mi hanno detto lui aveva avuto uno strappo muscolare molto profondo: e per il fisico che ha ci ha messo molto per tornare. E poi prima lui strappava, ora lo recuperi facile: ha perso completamente quella forza. Ma continuo a pensare che può determinare ancora nel nostro calcio».

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