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Berenbruch ESALTA la sua SQUADRA: «Abbiamo fatto male in ripartenza e abbiamo dimostrato quanto valiamo!»

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Berenbruch ha parlato ai giornalisti presenti al termine di Manchester City Inter: il classe 2005 ha analizzato il match con gli inglesi

Berenbruch, al termine della sfida tra Manchester City Inter, ha parlato ai giornalisti del match vinto dalla Primavera contro il club inglese.

I GOL CON IL MANCHESTER CITY – «Sicuramente la differenza principale è il fatto che in campionato siamo più abituati ad avere la palla, a tenere il pallino del gioco, mentre qui ti palleggiano in faccia tutta la partita quindi è dura corrergli dietro ma abbiamo dimostrato di essere una grandissima squadra, siamo rimasti compatti. In ripartenza abbiamo fatto male e abbiamo costruito dele buone azioni anche noi. Alla fine il risultato è quello giusto».

PERCORSO IN PRIMAVERA – «Il fatto di essere uno dei più “vecchi” del gruppo mi aiuterà quest’anno a responsabilizzarmi di più e visto che i compagni mi prenderanno come esempio, oltre agli altri 2005 rimasti, sarà importante far capire loro la difficoltà della categoria e che dopo due anni ci aspetta un altro calcio e bisogna abituarsi e adattarsi il prima possibile».

RITIRO CON INZAGHI – «E’ difficile dire un nome lì in mezzo perché bisognerebbe guardarseli tutto il giorno un po’ di clip per ogni giocatore di centrocampo che ha l’Inter, però sicuramente mi porto a casa l’intensità e il veder prima le giocare, il capire prima il gioco che è molto importante man mano che si va avanti».

DA CHIVU A ZANCHETTA – «Personalmente mi sono trovato bene con entrambi i mister, hanno un’impronta di calcio leggermente diversa. Mister Zanchetta ci chiede un po’ più di giocar in mezzo al campo, di palleggiare, di rischiare e di sbagliare come abbiamo fatto oggi però poi per migliorare vedremo più avanti i risultati».

FANTACALCIO – «Io ho talmente tanti giocatori da cui prendo spunto che non saprei proprio scegliere. Se devo prendere per una squadra due giocatori prendo Barella e Mkhitaryan, Barella per la qualità e l’inventiva che ha, invece Mkhitaryan per le letture e l’intelligenza che mette in campo».

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