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Ausilio racconta: «Il colpo Sommer e la rottura con Lukaku, Lilian Thuram mi dice sempre una cosa»

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Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, ha rilasciato alcune dichiarazioni su come nasce lo scudetto conquistato dai nerazzurri

Arrivano altre dichiarazioni da “Intergalactic”, il documentario dedicato allo scudetto dell’Inter in onda sul canale YouTube della Serie A: stavolta il protagonista è il direttore sportivo dei nerazzurri Piero Ausilio.

LA ROTTURA CON LUKAKU – «Preferirei non parlarne, dico solo che in tutte le cose dev’esserci educazione e rispetto. Sai quante trattative sfumano, con quanti giocatori? Ma se c’è la voglia di dirsi le cose in faccia, guardandosi negli occhi con rispetto, non c’è mai problema. Quando invece si stacca al telefono, non si risponde, si danno mezze risposte o si fanno cose molto lontane dall’essere corrette, allora lì pensi che sia il momento di voltar pagina. Per me è una cosa chiusa dall’8 di luglio, perché ricordo perfettamente la data. Non c’è nessun problema e sono contento di quello che è arrivato dopo».

L’ARRIVO DI THURAM – «La prima volta che ne ho parlato in società fu dopo la cessione di Lukaku al Chelsea. Giocava esterno alto nel Gladbach, non era una prima punta e non sapeva manco lui di esserlo. Oltre a Dzeko ci mancava qualcosa per completare il reparto e lui era il prescelto. Si infortunò, rimase ai box per qualche mese e dovemmo cambiare obiettivo (arrivò Correa, ndr). Però quegli incontri sono stati la base, con Lilian lo ricordavamo e mi dice sempre che sono stato il primo a capire che suo figlio poteva fare la prima punta. Lui non l’ha dimenticato e nemmeno Marcus, che ricordava il progetto che avevamo su di lui. Così ci siamo presi quel vantaggio necessario per ingaggiarlo».

IL COLPO SOMMER – «Sommer era quello di cui avevamo bisogno. Uno che arriva dentro e sa già quello che deve fare. Lo ha dimostrato nei fatti. Durante le trattative si era già premurato di imparare il linguaggio tecnico del calcio in italiano, è veramente un professionista fatto e finito».

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