Hanno Detto
Sacchi al veleno su Inzaghi: «La sua Inter non fa pressing»
L’ex storico allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, dopo gli attacchi dei giorni scorsi è tornato di nuovo a commentare l’Inter di Inzaghi
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi è tornato a parlare dell’Inter di Inzaghi, criticando il gioco dei nerazzurri anche dopo la sconfitta di Bologna:
SCIVOLONE – «Diciamo che ha fatto un brutto scivolone e che adesso deve risollevarsi in fretta per essere pronto per lo sprint finale. Nella prima mezz’ora contro il Bologna i nerazzurri hanno giocato benissimo, ma dopo il pareggio hanno cambiato fisionomia».
PIANO B – «L’Inter è una squadra che ha valori importanti. Inzaghi lo conosco bene, è un ragazzo adorabile e sta gestendo bene la situazione. A volte, però, i nerazzurri lasciano troppo il dominio del campo all’avversario. In questo modo si perde ottimismo, non ci si può basare soltanto sulle ripartenze. L’Inter ha una qualità tecnica superiore rispetto al Milan, e ha anche una maggiore esperienza, ma le manca l’interiorizzazione del gioco».
CALCIO ALL’ITALIANA – «Sì, finché non farà il pressing e non farà un buon possesso palla faticherà a raggiungere livelli internazionali. Ma non si devono fare drammi, l’Inter è sulla strada giusta: è necessaria un po’ più di convinzione nei propri mezzi. E poi massima attenzione alle distanze tra i giocatori. Io ripetevo sempre ai miei ragazzi: “Se stiamo in trenta metri non ci batte nessuno”. Il discorso è valido ancora oggi. Se il gruppo, invece, si sparpaglia per il campo, si perde il concetto di squadra. Ripeto: l’Inter ha un parco giocatori superiore, ma nel calcio si vince con il gioco e con lo spirito di squadra. Il gioco ti dà tranquillità, ti fa sentire meno solo. In fase difensiva non si può avere sempre uno o due giocatori in più rispetto agli avversari. Il rischio è alla base di ogni impresa. Il mio Milan faceva anche il fuorigioco, ci prendevamo dei rischi per arrivare alla vittoria. Avere successo significa non doversi rimproverare nulla. Ecco, finora il Milan deve rimproverare poco a se stesso. L’Inter, probabilmente, qualcosa di più».