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Acerbi si racconta: «Ho pensato di smettere col calcio. Vi svelo il mio obiettivo dopo la malattia» 

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Acerbi si è raccontato in tutto per tutto, ecco le parole del calciatore dell’Inter sulla sua carriera, la malattia, il futuro e altro

Si è raccontato a 360 gradi Acerbi. Il difensore dell’Inter è intervenuto stamane sulla pagina Che Fatica La Vita Da Bomber, dove ha svelato alcuni particolari tratti della propria carriera, prima di cimentarsi in alcun scelte tra compagni ed allenatori. Ecco il suo intervento. 

INIZI – «Il calcio era una passione, poi è stato quasi un obbligo. Volevo smettere di giocare a calcio, giocavo a 16 anni in una squadra di Promozione da centrocampista-attaccante, mi sono divertito un sacco. Poi sono andato a Pavia. Mi sono tornato a divertire dopo la malattia, prima era più un lavoro. La mia ignoranza sportiva è venuta fuori nel calcio».

QUANDO CAPITO DI AVERCELA FATTA – «Ma ancora non ce l’ho fatta, se ce l’avrò fatta o meno lo dirò dopo l’ultima partita se avrò preso tutto quello che potevo dopo la malattia e non avevo più nulla da prendere. So che devo essere orgoglioso di quanto fatto, ma non posso distrarmi con questo pensiero. Voglio ancora dare, penso sempre alla prossima partita; è un obbligo. La mentalità deve essere quella vincente, poi alla fine fai i conti».

MOMENTO PIU’ BELLO – «Le bambine, poi la rinascita nel calcio».

IL PIU’ BRUTTO – «Non riguarda il calcio… Quando ti affidi a persone che credi siano amiche».

CINQUE ATTACCANTI PIU’ FORTI – «Cristiano Ronaldo, poi la ThuLa: Thuram e Lautaro sono due attaccanti forti, il primo perché difende bene il pallone e si porta dietro 3-4 avversari alla volta senza che riescano a prendergli il pallone e il secondo perché è forte, ha fame, ha anche l’assist; è un giocatore completo. Poi metto Zlatan Ibrahimovic, Erling Haaland che è uno che ha grande fisicità e in area è un animale. Il primo però è Gonzalo Higuain, quando stava bene era da dieci in tutto: forza, tiro, volontà. Secondo me il più forte mai stato in Italia».

NESTA O CANNAVARO – «Nesta, perché son cresciuto con lui».

MATERAZZI O SAMUEL – «Samuel, sono due animali».

PUYOL O SERGIO RAMOS – «Puyol, per me è più forte».

BUONGIORNO O SCALVINI – «Buongiorno. Scalvini ha tante qualità, però caratterialmente preferisco Buongiorno».

BASTONI O ACERBI – «Darmian».

5 GIOCATORI PER IL CALCETTO – «Dimarco, Barella, Bastoni, me stesso come portiere, poi Mkhitaryan e Thuram».

CONTE O MANCINI – «Conte l’ho avuto due anni prima dell’Europeo, con Mancini ho fatto l’Europeo quindi dico lui».

INZAGHI O ALLEGRI – «Inzaghi perché mi fa giocare, già è tanto quando Allegri mi faceva giocare quelle poche partite al Milan».

CHAMPIONS- Il giorno dopo. Quando perdi rifletti sulle cose che potevi fare, va bene farlo nel momento in cui qualcosa non andava. Ma sono tutte esperienze che fai, non pensavamo mai di arrivare in finale e di poterla vincere veramente. Questa è l’esperienza che porta giocare certe finali. Ma dopo poco ti fai un esame di coscienza e sai da dove ripartire, così come quando vinco: festeggio e poi riparto. E’ andata come doveva andare

FINALE EUROPEA DOPO LA GAVETTA – Non so, io guardo giorno per giorno e faccio del mio meglio. Se arrivo in finale tanto meglio, lavoro per i miei obiettivi poi quello che viene viene

MIGLIOR TECNICA PER MARCARE GLI ATTACCANTI – Non guardo mai gli attaccanti. Guardo dov’è la palla, so se è forte in velocità ma se non calcia… Sto molto attento a dov’è la palla, al posizionamento del corpo, a cosa potrebbe fare

PIU’ PAZZO ALL’INTER – Barella, è un pazzo buono perché mi fa ridere. Un bravissimo ragazzo, come Dimarco

REGGIO CALABRIA – Top, l’anno più bello della mia vita. Ero entusiasta, potevamo fare qualcosa di più ma il gruppo era fantastico. La gente mi voleva bene e io ricambiavo, erano bravissime persone. Ho il rimpianto col senno del poi che si poteva sognare la promozione

CAMBIAMENTO CON LA MALATTIA

Il calciatore è cambiato perché ritorna la passione che avevo smarrito. Come uomo capisci gli errori della gioventù

ATTACCANTE PIU’ ROGNOSO IN SERIE A – Zapata, Giroud, gente fisica e forte che ti mette in difficoltà. Se non stai attento ti mettono tutti in difficoltà

RETINO CON CUI PESCARE HAALAND- Mi sono messo a ridere, non pensavo diventasse virale è stato simpatico

NERAZZURRO PIU’ SOTTOVALUTATO – Io… Oppure Darmian, gli altri sono giovani e devono crescere

CAMPI PIU’ DIFFICILI – Napoli, Torino. Campi difficili dove non vinci tanto

HATERS – Dopo quello che ho passato, quando sento che sono finito secondo voi me la prendo? Queste cose son divertenti. Magari anche io da tifoso una volta penso che un giocatore debba ritirarsi perché sta giocando male, deve essere una cosa normale. Ma chi se ne frega

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