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Maicon: «Roma-Inter finisce così. Mourinho? Sarà emozionato»
Maicon: «Roma-Inter finisce così. Mourinho? Sarà sicuramente emozionato, è cambiato rispetto a dieci anni fa»
Sfida speciale questa sera per Maicon. Il brasiliano, che ha vestito le maglie di Roma e Inter, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida dell’Olimpico. Le sue parole.
ROMA-INTER – «Se vedrò la partita? Sono aggiornatissimo, non perdo una partita delle due squadre. Certo che mi metterò davanti alla tv: è una gara che mi incuriosisce».
PRONOSTICO – «Dico pareggio. Diplomatico? No, penso davvero che possa finire così, perché l’Inter è in un grande momento di forma ma la Roma non può perdere altro terreno in classifica».
MOURINHO – «Credo che nel suo cuore proverà molta emozione, anche a distanza di tanti anni certe cose non si dimenticano. Se lo vedo cambiato? È sempre José. È una persona intelligente, sta imparando. Sta imparando a conoscere i suoi giocatori, a relazionarsi con una tipologia di squadra che non allenava da tempo. Vede, all’Inter aveva giocatori esperti, il nostro era un gruppo abituato a stare ad alto livello. E quindi lui sapeva perfettamente cosa chiedere, immaginava anche quali risposte avrebbe potuto ottenere. Alla Roma, in questa Roma, non è così. Ha un gruppo di lavoro giovane. Vedo ragazzi bravissimi, penso a Pellegrini, Ibanez, Zaniolo. E paradossalmente si impara di più da calciatori così, che devono ancora formarsi del tutto. Le due entità, tecnico e squadra, devono ancora conoscersi a fondo. Serve più tempo, è normale. E certamente è una sfida più difficile».
ARBITRI – «La verità è una: per lui i giocatori devono restare fuori da ogni commento negativo post partita. Lui vuole che in tv o sui giornali ci sia la sua faccia e basta. E quindi sposta l’attenzione, è un modo per proteggere i suoi. Tanto poi quello che deve dirti te lo fa arrivare. E questa cosa è apprezzata dai giocatori, almeno noi così la sentivamo».
SCUDETTO – «Quanto c’è stato di Mou, in quello scudetto strappato alla Roma nell’anno del Triplete? Più di dieci punti. Almeno la metà sono suoi. E il meglio lo dava quando ti motivava contro le piccole squadre, quando magari la voglia non era al top».
INTER – «È senza dubbio la più forte. Mi piace anche il Napoli, ma è un gradino sotto. Vedo l’Inter avanti perché ha aggiunto gente di qualità come Dzeko e Calhanoglu, gioca meglio che con Conte. E perché in mezzo c’è un giocatore che mi esalta: Brozovic. Non era così prima, è cresciuto, ha una qualità di gioco impressionante».
ANEDDOTO – «La volta in cui feci una doppietta a Siena per avere una settimana in più di vacanza post Natale si conosce già. Quel che non si sa, è che la scommessa la proposi io…così io partii felice e Mourinho perse. Ma in fondo, fu una vittoria anche per lui, no?».