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Ventola: «Inzaghi sta dimostrando di essere da Inter. Nessuno come Lukaku»

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Le dichiarazioni di Nicola Ventola sul momento e la stagione dell’Inter: il pensiero dell’ex attaccante nerazzurro

Nicola Ventola torna a parlare dell’Inter sulle pagine di Tuttosport. Le dichiarazioni dell’ex attaccante nerazzurro.

INZAGHI – «Sta dimostrando di essere un allenatore da Inter. Ha mantenuto alcune peculiarità della squadra di Conte, mettendoci però del suo. Col tecnico salentino i nerazzurri giocavano a memoria attraverso le ripartenze e dopo aver aspettato gli avversari. Ora è diverso. Il 3-5-2 di Inzaghi è offensivo, si basa su un recupero palla alto, sull’essere aggressivi in avanti per subire meno l’iniziativa degli avversari».

ATTACCO – «La partita con il Real è stata interpretata col giusto spirito, col Madrid che non riusciva a uscire. Ma se non segni, in Europa ti puniscono. Penso sia stato più preoccupante il match contro lo Shakhtar Donetsk, dove si è palesata la difficoltà a recuperare la palla, vista la bravura nel palleggio degli ucraini. Le occasioni ci sono state, ma a livello di gioco ho ravvisato un passo indietro. Resto comunque molto positivo, sono parecchi i benefit apportati da Simone Inzaghi dopo l’addio di Antonio Conte».

ADDIO LUKAKU – «Sono un suo grande ammiratore. Fa reparto da solo, attacca la profondità come pochi, segna, si inventa le giocate e spesso con lui parti dall’1-0. Non avrei cambiato con nessuno Romelu ma viste le difficoltà economiche è stato giusto venderlo per una cifra importante».

DZEKO-CORREA – «Edin ha il gol nel sangue. Il Tucu possiede qualità incredibili e può creare occasioni sorprendenti. Alla Lazio gli mancavano 10 gol, dovesse arrivare a 20 marcature stagionali parleremmo di un giocatore top, da altissimi livelli. In rosa c’è anche Alexis Sanchez: i problemi del cileno sono soltanto gli infortuni, le sue qualità non si discutono. Paradossalmente l’Inter ha rinforzato il reparto d’attacco. L’anno scorso con Alexis spesso ai box, dovevi sperare che a Lautaro e Lukaku non venisse nemmeno un raffreddore. Quest’anno puoi contare su quattro attaccanti davvero importanti più il giovane Martin Satriano, una punta che è partita benissimo durante il ritiro. Tutti ne parlano molto bene, si vede che è bravo».

RASPADORI – «Se il ct Roberto Mancini lo ha convocato subito significa che è assai forte: a me piace veramente tanto. Un piccolino rapido, che attacca la profondità, viene incontro, fa salire la squadra. Un attaccante completo che ha fatto bene a restare al Sassuolo per completare la crescita e quindi poter effettuare il salto di qualità: può diventare un top».

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