Sacchi: «Scudetto? Inter, Milan o Napoli, lotta come ai miei tempi. Juve ancora indietro» - Inter News 24
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Sacchi: «Scudetto? Inter, Milan o Napoli, lotta come ai miei tempi. Juve ancora indietro»

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Arrigo Sacchi, ex tecnico del Milan e della Nazionale, ha detto la sua sull’odierna Serie A: le sue parole alla Gazzetta dello Sport

Intervistato dalla Gazzetta dello SportArrigo Sacchi ha parlato della Serie A in vista della lotta scudetto:

CALCIO ANNI 80 /90 – «Bello, avevo trent’anni di meno… A parte gli scherzi, l’ambiente era simile a quello di oggi perché in Italia non si muove mai nulla. Noi italiani abbiamo il rifiuto del rinnovamento. Diciamo che c’erano due squadre fortissime, il Napoli e l’Inter, che seguivano il solco della tradizione italiana, e poi c’era il mio Milan che percorreva un’altra strada».

SQUADRE FANTASTICHE – «Il livello tecnico era molto alto in tutto il campionato. Faccio qualche esempio. Il Napoli aveva Maradona e Careca, il Milan aveva Gullit e Van Basten, l’Inter aveva Diaz e Serena e poi Serena e Klinsmann, la Fiorentina aveva Roberto Baggio, nella Sampdoria c’erano Vialli e Mancini. Insomma, tanti campioni che impreziosivano la scena».

QUALITA’ DI OGGI – «Se prendiamo il Napoli di Spalletti, il Milan di Pioli e l’Inter di Simone Inzaghi, devo ammettere che ci sono ottimi interpreti e discrete concezioni di gioco. Ma si deve fare di più, si deve avere più coraggio perché soltanto con il coraggio si possono ottenere grandi risultati internazionali. E l’Italia di Mancini sta lì a dimostrare questa teoria».

INTER – «Inzaghi è bravo, ha mantenuto l’ossatura della passata stagione, non ha cambiato modulo. È partito un attaccante formidabile come Lukaku, ma i gol l’Inter li segna lo stesso. E ciò significa che è il gioco a produrre i gol, prima ancora dei giocatori. Dai nerazzurri mi aspetto più coraggio. Non vorrei vederli sempre in superiorità numerica in fase difensiva e in inferiorità numerica quando attaccano. È un retaggio della tradizione italiana, ma se vogliamo progredire dobbiamo rischiare qualcosa di più, avere la sfrontatezza di accettare l’uno-contro-uno come accade in Europa».

LOTTA SCUDETTO – «Non sono un mago, però queste tre stanno andando forte, mentre la Juve ha ancora problemi da risolvere. È possibile che sia una lotta a tre. E mi farebbe piacere perché mi riporterebbe indietro nel tempo quando noi del Milan battevamo il giocatore più forte del mondo, dimostrando che una squadra valeva più di un singolo anche se quel singolo si chiamava Maradona».

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