Volpi svela: «Ci sono troppi infortuni, ecco le cause»
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Volpi svela: «Ci sono troppi infortuni, ecco le cause e le soluzioni. Abbiamo parlato con Inzaghi e…»

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Volpi ha parlato dei tanti infortuni che stanno falcidiando il calcio mondiale. Le sue dichiarazioni e l’aneddoto su Simone Inzaghi

Piero Volpi è intervenuto a Radio Anch’io Lo Sport, per parlare del problema infortuni che sta colpendo il calcio europeo e non solo. Ecco le sue dichiarazioni e quell’aneddoto su Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter:

LE PAROLE – «E’ un problema costante e in crescita. L’infortunistica da anni è in lieve crescita e si fa fatica a contenere gli incidenti, sia quelli meno importanti e lunghi come le lesioni muscolari, che quelli articolari, più lunghi. Il calcio soffre di alcune situazioni difficilmente compatibili: una è la densità delle partite, abbiamo giocatori che giocano tutto l’anno anche due volte a settimana. Il problema non è giocare tanto, è allenarsi poco. Se giochiamo domenica e poi mercoledì in Coppa, abbiamo due allenamenti: martedì defaticante e mercoledì preparatorio per la partita. Non hai spazio per allenarti per cui le qualità che oggi deve avere un calciatore, come la forza, l’alta velocità e la resistenza, sono difficili da inserire nel planning di riciclo settimanale. Arrivi quindi ad avere 240-250 allenamenti della stagione di cui solo il 25% sono veramente allenanti. Questa è una delle cause prevalenti. Si fanno male i grandi giocatori che giocano sempre, ma anche quelli che giocano poco proprio perché manca un equilibrio di minutaggio veramente intelligente ed efficace. Una delle soluzioni proposte e che condividiamo con Inzaghi, che è molto intelligente e responsabile, è riuscire a fare un minutaggio maggiore proprio per salvaguardare chi in un anno fa 4500 minuti con in rosa altri che ne giocano 1000. Non essendo possibile modificare i calendari, l’equilibrio del minutaggio è una delle soluzioni.Un’altra è quella delle cinque sostituzioni, nata con il Covid e poi mantenuta. Erano nate per una tutela della salute e penso possa essere una soluzione ulteriore arrivando a sei o sette sostituzioni. A sei ci si arriva già coi supplementari in alcuni casi. Abbiamo avuto giocatori che hanno lanciato un grido d’allarme perché lo spazio tra gli Europei e l’inizio della stagione è stato molto stretto. I giocatori non hanno avuto tempo per un riposo mentale. Ricordo anche che abbiamo un tema molto importante, quello delle nazionali. Faccio il medico e lo dico come proposta medica: non possiamo ogni mese lasciare 12-15 giorni alle nazionali per settembre, ottobre e novembre perché cambiano completamente abitudini. Va aperto un tavolo per rivedere questo aspetto perché i giocatori oltre a farsi male in ambienti diversi dal tuo, rischiano di tornare con situazioni non di equilibrio rispetto alla squadra e questo facilita gli infortuni. Una proposta è ridurre i campionati domestici di un paio di squadre, da 20 a 18. Avresti un mese in cui fare più allenamenti e dedicare il tempo alle nazionali. Io sono favorevole alle nazionali, ma il discorso va affrontato e al tavolo deve esserci anche un medico. La densità delle partite aumenta a ottobre-novembre e poi a marzo con la ripresa completa delle coppe. Abbiamo tre qualità fondamentali da allenare: forza, capacità aerobica e alta intensità, ma richiedono allenamenti lontani dalle partite e questo non è possibile, per cui aumentano i rischi».

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