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Caressa e le idee per il futuro: «Tempo effettivo, rimesse con i piedi e retropassaggi limitati»

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Caressa ha parlato del futuro del calcio, dando alcune idee per spettacolarizzare lo sport più seguito al mondo. Ecco la sua opinione

Fabio Caressa, volto noto di SkySport e compagno di telecronaca di Beppe Bergomi, leggenda dell’Inter, è intervenuto al Corriere dello Sport, lanciando alcune idee per modernizzare e spettacolarizzare il calcio. Ecco la sua opinione:

LE PAROLE – «In Verona-Venezia ci sono stati 47 minuti e 20 di gioco reale su oltre 95 minuti di partita, oltre 100 volte la palla è andata fuori, 14 minuti si sono persi per la ripresa da fallo laterale e altri 11 e mezzo per i calci d’angolo. Non si può non introdurre il tempo effettivo. Poi per recuperare bisogna dare 5 minuti di recupero nel primo tempo e 8-9 nella ripresa, e spesso neanche è sufficiente. Alcuni dicono che il tempo effettivo rende indefinibile la durata di una partita e che per le tv può diventare un problema, ma così non è peggio? Chi può dire oggi, con esattezza, quanto dura un match? C’è inoltre un tema di equità: tra una partita e l’altra dello stesso campionato o addirittura della stessa giornata possono esserci anche 10 minuti di differenza di gioco effettivo. Sono tantissimi se pensiamo che nello sport tutti dovrebbero giocare con le stesse regole. L’innovazione è necessaria e il calcio ha sempre guidato il cambiamento. Ad esempio sarebbe interessante se ci fosse un tempo entro il quale bisogna superare la metà campo. Anche il tiro libero senza barriera per falli gravi è un’idea, così come lo è la sostituzione libera per lo specialista che può entrare per battere calci d’angolo o punizioni. E che ne pensate della rimessa laterale battuta con i piedi dalla metà campo offensiva in avanti? O del fuorigioco solo dalla trequarti? So per certo che si sta ragionando anche sull’espulsione a tempo e sull’eliminazione di quella definitiva, se non per fallo gravissimo. La vera rivoluzione però andrebbe fatta sui retropassaggi al portiere: io vieterei di passargli la palla più di una volta se l’avversario non ha interrotto l’azione. È impensabile che il secondo giocatore che tocca più volte la palla in una partita sia il portiere. Non sono così convinto del VAR a chiamata perché penso che il protocollo sia abbastanza chiaro. Potrebbe però ridurre le polemiche».

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