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Verso Francia-Italia, gli interisti pronti a fare la differenza
L’Italia inizia il suo cammino nella competizione europea della Nations League contro un avversario ostico. La prima sfida del girone, infatti, sarà contro la Francia, con il girone che comprende anche Israele (da affrontare lunedì 9 settembre) e Belgio (giovedì 10 ottobre). L’incontro contro i Blues è fissato per la serata di venerdì 6 settembre al Parco dei Principi di Parigi, con inizio alle ore 20:45.
Si tratta di un impegno proibitivo per la Nazionale di Luciano Spalletti, reduce dalla disfatta agli Europei, affrontati senza un disegno tattico preciso e in un clima di confusione. Anche la Francia ha ottenuto meno di quanto sperava, essendo stata eliminata in semifinale dalla Spagna, che si è poi laureata campione. Nonostante le difficoltà incontrate di recente da entrambe le squadre, le quote calcio 1X2 per la partita indicano un leggero vantaggio per la Francia, grazie al fattore campo e a una rosa ricca di talenti. La squadra di Deschamps ha ottime possibilità di vittoria: la quota per il segno 1 è infatti a 1.63, il pareggio a 3.85, e il successo italiano a 5.00.
Un divario significativo, che riflette purtroppo la differenza reale tra il calcio francese e quello italiano, ma in campo si gioca undici contro undici, e tutto può accadere. Sicuramente, pur convocando un elemento di alto livello come Nicolò Barella, le recenti prestazioni degli interisti in generale sembrano offrire più garanzie rispetto a quelle di giugno scorso.
Il Commissario tecnico, infatti, punterà proprio su un mini blocco nerazzurro, schierando dal primo minuto Alessandro Bastoni come difensore di sinistra, Federico Dimarco come esterno mancino e Davide Frattesi nel cuore del centrocampo. Un trio “a tinte interiste” che rappresenta, al momento, la miglior garanzia per la nostra Nazionale, composta per il resto da elementi provenienti da diverse squadre. Bastoni in realtà è un po’ in dubbio, ma probabilmente il CT gli chiederà di stringere i denti.
Assente invece Matteo Darmian, il cui rendimento agli Europei non è stato né inferiore né superiore a quello dei compagni, tanto da meritare questa esclusione. Ciò appare ancor più sorprendente, considerando l’eclettismo tattico che gli ha sempre permesso di trovare spazio e di essere un punto di forza per gli allenatori che lo hanno guidato nel corso della sua ottima carriera.