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Materazzi: «Record di punti? Non mi interessa, voglio lo scudetto nel derby»

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Materazzi: «Record di punti? Non mi interessa, voglio lo scudetto nel derby». Le dichiarazioni della bandiera nerazzurra

Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter, ha parlato a Sportmediaset.it in occasione del lancio della nuova collaborazione con World of Warships.

SCUDETTO NEL DERBY – «Il record di punti non mi interessa, preferisco vincerlo nel derby. I record sono fatti per essere battuti, invece vincere uno scudetto nel derby rimarrebbe nella storia».

PARAGONE CON L’INTER DEL TRIPLETE – «Sono paragonabili come gruppo: ci si diverte insieme e si ha voglia di stare insieme. Secondo me giocano meglio quelli di adesso anche se una partita contro di noi sarebbe scomoda anche per loro… Con tutto il rispetto per chi sta scrivendo la storia della seconda sella, se vado a vedere chi avevamo noi, trovo gente come Maicon, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Eto’o, Milito, Thiago Motta, Lucio, Samuel, Cordoba o Julio Cesar e fa un po’ impressione. Però devo dire che quelli di adesso giocano veramente bene».

UOMO SIMBOLO DELLO SCUDETTO – «Sarebbe riduttivo un po’ per tutti individuare un uomo simbolo perché davvero tutti hanno dato il loro contributo. Da chi è arrivato per ultimo come Pavard o come Frattesi, che ogni volta che è entrato ha fatto gol e ha portato in alto la bandiera dell’Inter. Questa è la cosa bella. Certo, poi posso dire il capitano (Lautaro Martinez, ndr). Innanzitutto perché spero che firmi presto visto che vedo quanto tiene alla squadra e poi perché è lui che ha la fascia. Altrimenti, Barella, Bastoni, io ho un debole per gli italiani perché quando giocavo eravamo in pochi e uno dei miei sogni era vedere una squadra tanto italiana. Adesso abbiamo quattro o cinque giocatori in Nazionale ed è la cosa più bella».

DELUSIONE CHAMPIONS? – «Sì, è stata una delusione, però deve essere vista come la finale persa l’anno scorso, che ha dato la convinzione di essere forti. Si diceva che erano arrivati lì per fortuna e stavano quasi per vincerla. In quella sconfitta hanno trovato la consapevolezza di sentirsi forti che è la cosa più bella. Quando vai in campo e sai che puoi vincere contro chiunque, non ha eguali. Purtroppo stavolta si è incontrato l’avversario più scomodo, una squadra tecnica che lotta su ogni pallone e non si dà mai per vinta, e siamo usciti ai rigori. Sono sempre una lotteria anche se io non posso maledirli perché ci ho vinto un Mondiale e uno spareggio col Perugia in Serie B. Dal quel punto di vista sono stato fortunato, ma, lo ripeto, è una lotteria e può succedere sempre di tutto»

PROSSIMO MERCATO – «Non ci sono reparti che necessitano realmente di rinforzi. E poi abbiamo un gruppo di lavoro in società che secondo me non ha nessuno, non solo in Italia, ma neanche all’estero. Gente come Marotta, come Ausilio, come Antonello, che sa ciò che fa e sta riportando l’Inter a quella che deve essere la sua dimensione. Non mi intrometto perché mi fido ciecamente di loro».

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