Hanno Detto
Gravina: «Format Serie A? Cambierà prima o poi, sugli arbitri..»
Gabriele Gravina ha commentato la possibile riforma del calcio italiano, uno degli argomenti principale delle ultime settimane
Gabriele Gravina, numero della FIGC, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport per parlare della riforma del calcio italiano, che riguarda anche l’Inter.
RIFORMA CALCIO ITALIANO – «Il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto, partecipazione e coraggio. Sono convinto che il calcio italiano stia finalmente facendo un’analisi approfondita su cosa serva cambiare per migliorare stabilità e competitività. Le fibrillazioni degli ultimi giorni sono positive, vuol dire che la scossa data indicendo l’assemblea ha già smosso da un certo torpore. La riforma serve, il primo obiettivo è mettere in sicurezza il calcio italiano, la cui instabilità economico-finanziaria rischia di minare qualsiasi progetto di sviluppo. Prima di innovare e provare a crescere dobbiamo risanare e uscire dalla logica che blocca il sistema solo sull’ipotesi delle 20 o 18 squadre perché sono logiche legate all’immobilismo e non sono condivisibili».
DIVERGENZE – «Abbiamo stilato assieme un cronoprogramma per confrontarci e trovare dei punti di contatto. Ce ne sono diversi, per fortuna. Finalmente abbiamo raggiunto una condivisione su un punto fondamentale: serve una regolata per mettere in sicurezza il nostro mondo. Abbiamo ancora delle divergenze che come è noto riguardano il format e l’aspetto legato al professionismo. Abbiamo delle criticità legata al numero di squadre e ai tre livelli di professionismo legato a tre leghe diverse. Siamo l’unico esempio nel mondo. Prima mettiamo in sicurezza il sistema e poi penseremo al format e a promozioni e retrocessioni».
INCONTRO CON I CLUB – «Ho ricevuto Milan, Juventus, Roma, Inter perché il tema è importante. C’è un intasamento di date nei calendari internazionali che interessa non solo la Lega di A ma tutto il calcio italiano. Prima o poi si arriverà a rivedere il format anche nel massimo campionato. Mi auguro che questo avvenga all’interno di un’autodeterminazione, ora mi piace più concentrarmi sulle riforme economico-finanziarie. In ogni caso io ho incontrato anche tutte le altre squadre di Serie A in diverse occasioni. Non mi sottraendo, ma ci sarà un momento in cui bisognerà fare sistema».
ARBITRI SERIE A – «Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza internazionale, il 15% delle gare Uefa sono arbitrate da italiani. Tra l’altro con l’introduzione del Var il margine di errore è vicino allo zero, siamo allo 0,84%. Credo che questo debba portarci alla valutazione sull’operato degli arbitri molto positiva. Ringrazio Rocchi perché sta facendo crescere una classe di arbitri molto giovani avviando un percorso di trasparenza nonostante tutta una serie di divisioni e pressioni che arrivano dall’interno e dall’esterno. Ribadiamo che gli arbitri vanno lasciati sereni e bisogna astenersi dalle continue rivendicazioni personali e dalle ambizioni politiche all’interno dell’AIA».