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Marotta: «Inter, sarai protagonista. Su Lukaku e scommesse…»

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Beppe Marotta, figura importante anche a livello comunicativo per l’Inter, ha voluto parlare di molti temi: da Lukaku alle scommesse

Al Festival dello Sport di Trento, Beppe Marotta ha voluto rilasciare qualche dichiarazione a La Gazzetta dello Sport: tra Inter, Lukaku e la questione scommesse.

INTER SECONDO MAROTTA – «Possiamo giocare da protagonisti, è nella storia di questo club. Qualche risultato no è arrivato ma contano le prestazioni viste fino a questo momento, che lo definisco positivo. In una stagione ricca di impegni, senza contare le Nazionali che in questa sosta ci hanno convocato 18 giocatori, è normale che ci siano dei cali di tensione che dobbiamo gestire nel modo migliore. Siamo altamente competitivi per lo scudetto, lo abbiamo dimostrato. È la miglior rosa dell’Inter da quando sono qui. »

LUKAKU – «Ormai fa parte del passato Lukaku, quando si vive un rapporto di fiducia si può passare a una forte delusione soprattutto in uno sport dove il dio denaro fa da padrone. Ora guardo il futuro. È liberissimo di dire quello che vuole, ci mancherebbe. La decisione di accettare o meno la proposta dell’Inter non va dietro a un momento ma a un rapporto costruito nel corso degli anni di grande rispetto e riconoscenza da parte nostra. Abbiamo la coscienza a posto, è una polemica sterile sulla quale non vogliamo cadere»

CALCIO ARABO – «I nostri campionati rischiano di impoverirsi perché vanno a pescare giovani talenti e non giocatori in pensionamento. Questo mette in difficoltà la vendita dei diritti televisivi del nostro campionato, che rappresenta la maggior entrata per ogni club».

ARRIVO ALL’INTER«Si stava chiudendo un ciclo con la Juventus, cosa fisiologica nello sport. Dopo l’annuncio che feci post partita con il Napoli mi arrivò un messaggio di Zhang solo che non avevo salvato il numero. Poi è riuscito a convincermi e trascinarmi nel suo calcio».

RICORDI E RIMPIANTI «Ricordo la cessione di Icardi a 50 milioni in un momento in cui aveva perso un po’ di appeal. Rimpianti? Forse solo la finale di Istanbul ma fa parte del percorso di crescita di questa società. Abbiamo cambiato 12 giocatori mantenendo uno zoccolo duro di italiani. Con orgoglio posso dire che contro Malta tra campo e panchina ci saranno 6 giocatori nerazzurri».

CALCIOMERCATO – «Thuram ha deciso lui di venire all’Inter nonostante avesse altre offerte. Lui ha ponderato quale potesse essere la società migliore e credo che il ruolo del papà abbia influito. Ma abbiamo ricevuto anche altre richieste da parte di giocatori che volevano venire da noi. Frattesi? Il mio aiuto è stato avere un buon rapporto con l’ad del Sassuolo. Anche quando poi ho presentato l’investimento alla società, ho ricevuto da loro paletta verde».

SCOMMESSE – «Non voglio entrare nel merito a una situazione che è frutto di indagini. Credo che lo scommettere sia un vizio antico del genere umano. Il calciatore professionista fa parte di quella categoria di sportivi particolare: diventano ricchi improvvisamente e hanno tantissimo spazi vuoti nella giornata. Spesso ci sono mancanze di valori in questi giovani che vanno aiutati a crescere. Faccio mea culpa in quanto dirigente, la nostra classe è mancata. Di fronte a un cambiamento generazionale manca l’attività che previene a questo perché ciclicamente succede nuovamente».

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