Thuram: «Due anni fa mi ero immaginato con la maglia dell'Inter. Milanisti arrabbiati? Pazienza...» - Inter News 24
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Thuram: «Due anni fa mi ero immaginato con la maglia dell’Inter. Milanisti arrabbiati? Pazienza…»

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Thuram: «Due anni fa mi ero immaginato con la maglia dell’Inter. Milanisti arrabbiati? Pazienza…». Queste le parole dell’attaccante

Marcus Thuram alla Gazzetta dello Sport ha parlato del suo approdo all’Inter e del suo futuro:

INTER – «All’Inter ho trovato una grande squadra, un club organizzato e qualità negli allenamenti. Inzaghi e Lautaro mi hanno trasmesso fiducia dicendomi che hanno bisogno di me. C’è grande attenzione all’aspetto tattico. Io non segno tanto? In realtà l’ultima stagione è stata la prima da centravanti perché gioco da esterno, è il mio ruolo preferito. A me cambia poco fare gol o assist, alla fine conta vincere».

NUMERO 9 – «Il nove che indosso è pesante? Quando porti la maglia dell’Inter, sono i colori che pesano, non il numero. Anche se avessi scelto il 99, l’8 o il 7, sarebbe stato lo stesso: hai comunque una grande responsabilità addosso. Ho cambiato tanti numeri nella mia carriera, il 9 era libero e l’ho preso senza indugi».

LUKAKU – «Diventare più forte di Lukaku? Siamo due giocatori diversi, lo rispetto ma io sono altro».

ITALIA – «Nei miei ricordi? Il cibo, uuhhhh. A Parma per la verità ero piccolissimo, a Torino invece ricordo la scuola, gli amici, il parco: ero un bambino molto contento, poi siamo andati a vivere a Barcellona. Cosa c’è di italiano in me? “Non lo posso dire… Ok, va bene: mio padre mi dice sempre che quando subisco un fallo rimango troppo tempo a terra. La prima a San Siro? Ho visto Milan-Juve e segnò Trezeguet dopo una rovesciata di Del Piero».

SAN SIRO – «Entrarci da protagonista? Non vedo l’ora, è un pensiero fisso nella mia testa. San Siro è uno degli stadi più belli del mondo, mitico per chiunque faccia il calciatore. Sicuramente la Serie A è cambiata da quando giocava papà in Italia ma lui mi ha spinto a scegliere questo campionato. Mi ha spiegato che è un Paese che vive per il calcio. Avevo diverse opzioni ma papà mi ha consigliato l’Inter».

SCELTA DELL’INTER – «Il club nerazzurro e i suoi dirigenti mi sono stati vicini anche dopo essermi fatto male. Mi hanno consolato. Questa cosa non l’ho dimenticata. E così ora è stato naturale scegliere loro. Avere la possibilità di ricominciare quello che il destino mi aveva tolto due anni fa: incredibile».

MILAN – «Il Milan stava per prendermi? I tifosi rossoneri ce l’avranno con me, ma pazienza. So perché ho scelto l’Inter e non mi preoccupano i fischi, che tanto nel derby arrivano comunque».

SCUDETTO «Lo scudetto è il nostro obiettivo e lavoriamo ogni giorno per quello, vogliamo essere contenti a fine stagione».

SOMMER – «No, lui è troppo riservato. Spero arrivi, ma… non parla mai».

IDOLO«Adriano, sapeva fare tutto e a lui mi ispiro. Perché no Ronaldo? Beh, ma a lui non posso neanche lontanamente pensare. Mio papà non dormiva tutta la settimana prima di affrontarlo, lo ricordo bene».

ZHANG «Ho incontrato il presidente Zhang venerdì a pranzo. Mi ha abbracciato, mi ha detto che era felice di vedermi qui e che non vede l’ora di seguirmi dal vivo».

MODULO – «Io mai nel 3-5-2? A volte ci ho giocato col Borussia, devo capire come funziona col mister. Più di 13 gol? Lavoro per questo, per migliorarmi».

LAUTARO – «Mi ha stupito, mi ha impressionato dal vito, è più forte di quanto pensassi».

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